Cyberbullismo s. m. Bullismo virtuale, compiuto mediante la rete telematica.
Il termine sta diventando sempre più familiare e indica un tipo di attacco offensivo e ricorrente attuato mediante l’uso di mezzi elettronici e strumenti del web.
Fenomeno pericolosamente in crescita, il cyberbullismo rappresenta una vera e propria forma di violenza e può avere conseguenze psicologiche devastanti per chi ne è vittima: paura, isolamento sociale, tentativi di suicidio.
Tutto comincia come un gioco: «Pensavano che fosse uno scherzo, ma non è così. Non si scherza con la vita degli altri», racconta Flavia Rizza.
Vittima dei bulli della sua scuola dagli otto ai quattordici anni, oggi Flavia Rizza è la testimonial della campagna itinerante della Polizia di Stato “Una vita da Social” per un uso corretto di internet.
«Hanno iniziato a prendermi in giro su internet quando non avevo i social, non avevo il computer né il telefono».
Il primo episodio di cyberbullismo risale all’epoca in cui Flavia frequenta la seconda media. Le sue compagne di classe postano sui social network una fotografia che la ritrae di spalle, alla lavagna, e danno il via a una serie di commenti e battute poco carine nei suoi confronti.
La questione si risolve in seguito all’intervento di un’insegnante ma l’anno seguente Flavia scopre dell’esistenza di un falso profilo Facebook creato a suo nome.
«Qualcuno parlava a nome mio e gli altri gli credevano».
È l’incontro con la polizia postale a cambiarle la vita: in quell’occasione Flavia viene a conoscenza della storia di Andrea Spezzacatena, “il ragazzo dai pantaloni rosa”, morto suicida all’età di quindici anni.
«Mi sono ritrovata molto nella sua storia, tranne che per il finale».
Da allora Flavia gira l’Italia insieme alla Polizia di Stato per raccontare la sua esperienza e spingere le vittime di bullismo a non chiudersi nel silenzio.
«La soluzione migliore è parlarne», consiglia. «Parlatene con gli adulti di riferimento oppure andate alla polizia. Oggi c’è il commissariato di PS-online o l’app You Pol per segnalare episodi di bullismo».
Internet è una grande risorsa, spesso un mezzo che consente di raggiungere obiettivi importanti, ma come tutte le cose bisogna saperne fare buon uso.
DIGITALIFE E’ UN PROGETTO ANCHE TUO
È una grande ambizione raccontare il cambiamento con un film. Lo è ancor di più pensare di farlo in modo collettivo, corale, partecipato. DigitaLife sarà infatti un collage di storie che ci racconterete e che ci potrete fare avere con brevi video. Il nostro lavoro è organizzare tutto questo, raccontarlo e poi costruire l’opera grazie alla regia di Francesco Raganato.
Il digitale ha cambiato le nostre vite in profondità. Coglietene attimi, momenti, esperienze. Pensate a ciò che vi piace, vi preoccupa, vi entusiasma, vi spaventa. Anche le piccole cose quotidiane e non per forza i grandi progetti. Ognuno di noi vive, vede, ascolta storie che hanno a che fare con il digitale.
Raccontatelo. È un’azione importante per tutti noi e ci aiuterà a conoscere di più e a riflettere su cosa è successo, succede e succederà.