Quando uno specchio diventa “telefonino” per l’aldilà

Un uomo che guarda uno specchietto, ci parla, lo interroga, attende la risposta dall’aldilà e ascolta. Esattamente come se quello specchietto fosse un telefonino. È il singolare e curioso avvenimento a cui si è trovato di fronte in Madagascar Giancarlo Samaritani, ideatore con Silvia Minella del progetto “In viaggio col mercante”, alla ricerca di sapori, sensazioni, emozioni, nei luoghi più lontani del mondo. “Costola” culturale dell’azienda Chicco d’Oro Italia, di cui Samaritani è anche dirigente.

«Nel sud del Madagascar ci siamo stati nell’ottobre del 2014, si è trattato di un viaggio mirato alla conoscenza delle diverse etnie del sud – spiega l’autore del video -. Capire le loro dinamiche di convivenza pacifica ed approfondire i loro riti. In particolare abbiamo potuto partecipare alla cerimonia “tromba”, invito ottenuto attraverso l’acquisto di uno zebù. Si tratta di un rito molto lungo e complicato che in pratica mette in contatto l’intera comunità con il mondo degli spiriti, siano essi divinità o persone normali defunte. Siamo entrati in contatto con un realtà che basa molti dei propri comportamenti sui cosiddetti “fady“, vale a dire dei tabù, comportamenti o cose che non si possono assolutamente fare, o luoghi che non si possono frequentare, cibi che non si possono mangiare ecc.,.. pena il castigo divino».

Ed ecco quello a cui si è trovato di fronte il “Mercante”: «Trovandomi al cospetto dell’Ombiasy (vale a dire il medium o stregone) il quale si è trasformato piano piano da persona “normale” a medium attraverso gesti, danze e simboli, diventando così un Principe di etnia Sakalava che rappresenta l’etnia originaria di questo territorio, ho pensato che si trattasse di un impostore che ci prendeva in giro. Poi, però, vedendo il rispetto che l’intero villaggio mostrava verso di lui, e rendendomi conto che le risposte che otteneva dall’interlocutore con cui parlava nello specchio avevano attinenza con la realtà, mi sono rassegnato all’idea (come spesse volte mi è già capitato in Africa) che tutto è possibile. Per non parlare di quando nella grotta si è trasformato in altre persone trapassate da secoli…»

«La sensazione è che ad oggi, in quel territorio particolare del sud Madagascar dove vivono etnie Mahafaly, Bezo e Bara – conclude Samaritani -, la nostra realtà sia ancora piuttosto sconosciuta, il loro comportamento è regolato da tradizioni arcaiche che hanno radici sia Africane che Indonesiane. I nostri moderni mezzi di comunicazione sono ancora semi sconosciuti, anche se l’uso del telefono cellulare si sta rapidamente diffondendo anche presso le popolazioni più remote. L’innato bisogno di comunicare è una necessità per chiunque».

DIGITALIFE E’ UN PROGETTO ANCHE TUO

È una grande ambizione raccontare il cambiamento con un film. Lo è ancor di più pensare di farlo in modo collettivo, corale, partecipato. DigitaLife sarà infatti un collage di storie che ci racconterete e che ci potrete fare avere con brevi video. Il nostro lavoro è organizzare tutto questo, raccontarlo e poi costruire l’opera grazie alla regia di Francesco Raganato.

Il digitale ha cambiato le nostre vite in profondità. Coglietene attimi, momenti, esperienze. Pensate a ciò che vi piace, vi preoccupa, vi entusiasma, vi spaventa. Anche le piccole cose quotidiane e non per forza i grandi progetti. Ognuno di noi vive, vede, ascolta storie che hanno a che fare con il digitale.

Raccontatelo. È un’azione importante per tutti noi e ci aiuterà a conoscere di più e a riflettere su cosa è successo, succede e succederà.

2017-11-24T16:46:03+00:00